Quando le GIF erano arte
Prima dei filtri di Instagram e delle Storie, il web aveva un linguaggio tutto suo: le GIF animate. Piccole, leggere, spesso ironiche, erano un modo per esprimere emozioni, stati d’animo e passioni digitali. Nacquero come esperimento tecnico, ma divennero arte pop.
Dai glitter alle emozioni pixelate
Tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, siti come Klepson raccoglievano centinaia di GIF decorative: cuori scintillanti, scritte lampeggianti, personaggi cult. Oggi quegli elementi sono diventati reperti culturali, icone di un’epoca ingenua ma piena di energia creativa.
Ogni GIF era un micro-manifesto d’identità: rappresentava l’umore, la musica preferita, la passione per un film o per un personaggio televisivo. Erano primitive, sì, ma comunicavano più di mille emoji.
Dal web 1.0 al linguaggio universale
Le GIF non sono mai davvero scomparse. Hanno attraversato MySpace, MSN, Tumblr e sono arrivate su WhatsApp e Telegram. Oggi vivono una seconda giovinezza, più sintetica ma ancora universale.